Chiesa saluta Calvisano dopo quattro scudetti. Nuova vita sulla panchina di Prato in A

da | 23 Apr 2020 | Rugby

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“Gia lo scorso dicembre avevo cominciato a intavolare un discorso con la dirigenza del Calvisano. Diciamo che lo stop anticipato del campionato e l’emergenza sanitaria in corso hanno solo confermato la scelta che stavo già maturando da qualche mese a questa parte. Negli ultimi tempi, mi stavo accorgendo che il piacere di allenare stava superando addirittura quello di stare in campo. Una cosa straordinaria per me, che sono sempre stato l’ultimo a uscire dal rettangolo di gioco, tanto riuscivo a gustarmi ogni aspetto, anche goliardico, del dopo allenamento o partita.”

Ammaina così la bandiera Alberto Chiesa, 32enne leader per ben sette stagioni consecutive di un club storico della palla ovale nazionale come il Rugby Calvisano. Il livornese, che in maglia giallonera ha rivestito il riuolo di capitano nelle ultime due stagioni, conquistando la bellezza di quattro scudetti e collezionando 138 presenze (con un complessivo di 8731 minuti spesi a sudare sull’erba), saluta il sodalizio bresciano con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto. Prossima missione, fare ritorno alla sua vera casa sportiva e sedersi sulla panchina dei Cavalieri Union Prato Sesto in serie A

LA NUOVA VITA: RITORNO A PRATO

“Un’avventura stimolante, che non vedo l’ora di intraprendere. Appena si è diffusa l’ufficialità della notizia, sono stato subissato di chiamate e attestati d’affetto, da colleghi, vecchi e nuovi compagni, tifosi e appassionati: fa piacere, significa che qualcosa di buono alla fine in carriera ho combinato – scherza l’estremo – Per ora, mi sembra di aver metabolizzato bene la transizione. Anche se il contraccolpo di ritrovarmi spesso ‘solo’ a bordo campo credo che lo subirò comunque, magari in occasione della prima partita in cui vedrò Calvisano senza di me in campo…”

Un bella immagine festante di Chiesa in maglia Calvisano

Chiesa, in parallelo con la seconda parte del suo cammino agonistico da giocatore, ha iniziato da anni un cammino da allenatore che l’ha portato a seguire tutta la trafila delle varie categorie giovanili a Calvisano, sino ad approdare per ultimo al timone del team Under 18 Elite. Ora, all’orizzonte, stop per Covid-19 permettendo, la nuova avventura da allenatore/giocatore de I Cavalieri pratesi, club che lo accoglierà nuovamente a braccia aperte dopo averlo fatto maturare ad appena 15 anni e averlo lanciato verso il rugby che conta dopo 4 anni (dal 2009 al 2012).  Il trequarti estremo/apertura, che nella sua carriera ha vestito maglie prestigiose come quella della Capitolina Roma (2008-09) e Zebre Parma in Pro12 (2012-13), prenderà il testimone di Carlo Pratichetti. “Mi è stato presentato un progetto davvero interessante, da parte di una società strutturata, con una prima squadra competitiva per la categoria e un settore giovanile ricco di prospetti”. 

L’EREDITA’: TESTIMONE A FEDERICO MORI

Mori contro il Petrarca Padova, in TOP 12
(foto Del Frate)

Per lui quindi, pratese d’adozione sportiva e non solo (anche la fidanzata è originaria della città) si tratta di un ritorno a casa. E Livorno allora? “Gli amici mi sfottono sempre, dicendomi che ormai non mi è rimasto neanche l’accento labronico. In effetti, dopo tanti anni fuori, mischiato in spogliatoio con tanti giocatori provenienti dai posti più disparati, l’ho perso per forza… – ci scherza su Chiesa – Diciamo che almeno ora avrò più tempo per venire in città, godermi magari in derby dal vivo e, come qualcuno già mi ha chiesto, poter dare qualche consiglio, un piccolo contribuito seppur indiretto, alla crescita del movimento nel quale giocano anche due nipoti.  Lascio comunque Calvisano in buone mani, di un altro livornese emergente come Federico Mori. Un talento che ho visto crescere a distanza, visto che mio zio l’ha allenato al Rugby Livorno, e poi ho assistito al suo sbocciare in quest’annata a Calvisano. Ho avuto il piacere di conoscerlo meglio di persona e apprezzare le sue qualità in campo. In Federico, così come nell’altro livornese nazionale under20 Gianmarco Lucchesi, rivedo molto dei miei esordi, anche se in realtà avrei pagato ad avere la qualità atletica che lui ha già mostrato di possedere. E poi, oltre al talento, è anche un ragazzo con la testa sulle spalle: in questi anni, giocando in un grande club, ho visto passare parecchi talenti promettenti. Ma non tutti avevano la tenuta mentale impressionante e la maturità sfoggiata già da Mori”. 

“Purtroppo è arrivato il momento, per me, più temuto. Il dover dire addio al Club che è stato la mia seconda famiglia.

Le vicende di queste settimane hanno accelerato riflessioni e pensieri legati alla mia vita personale con la necessità di trovare soluzioni professionali che consentano di dedicarmi maggiormente ai miei progetti famigliari. Ringrazio con affetto ogni singola persona del Club, impossibile fare nomi. Sono stati sette anni intensi e ricchi di soddisfazioni che lasciano nel mio cuore un segno indelebile. Inizierò una nuova pagina della mia vita augurandomi che i nostri destini possano ancora incrociarsi.

Grazie Rugby Calvisano!”.

Questo il pensiero del giocatore, attraverso il comunicato diramato dal Rugby Calvisano

📸 pagina FB Rugby Calvisano / Onrugby.it

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