Calcio. Armando Picchi, Alessio Giusti e quel tracciante verso la salvezza

da | 6 Mar 2024 | Calcio, Interviste, Ultime Notizie

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Domenica scorsa il suo lancio con il contagiri ha permesso a Barnini di regalare i tre punti all’Armando Picchi nel match contro il Centro Storico Lebowski, un successo che ha fatto tornare il sorriso a tutti i tifosi biancoamaranto dopo un periodo difficile. Certo, diciotto punti dopo ventitré giornate non possono essere motivo di cotanta gioia, eppure in quei pochi secondi sembra essersi palesato quel barlume di speranza che in tanti, Armando Traversa in primis, cercano disperatamente in un gruppo costretto a rincorrere fin dalle prime battute dell’attuale campionato. Veste la otto, tifa Inter e adora Nicolò Barella, si chiama Alessio Giusti e, a dispetto della giovane età, è uno dei giocatori più importanti della formazione che prende il nome dal livornese più illustre della storia della Beneamata.

Alessio Giusti in azione contro il Fratres Perignano (credits: John C.)

TOP. Alessio Giusti nasce a Cecina il 5 maggio 2002 ed inizia a farsi le ossa nel settore giovanile del Livorno prima di emigrare a Montecatini per vestire il biancorosso del Margine Coperta e, successivamente, il biancoamaranto dell’Armando Picchi. Qui Giusti trova le condizioni perfette per mettere radici e per collezionare le prime presenze in prima squadra nell’allora campionato di Eccellenza. La retrocessione non ferma l’ascesa del centrocampista cecinese che in Promozione si conferma elemento di livello ed uno dei punti fermi dell’undici del tecnico ex Atletico Etruria. Rompiamo il ghiaccio con una domanda fin troppo facile: a chi ti ispiri? “Da buon interista non posso non ammirare Nicolò Barella,” conferma Giusti ai microfoni di Labrosport, “Mi piace molto il suo stile, aiuta tanto la squadra e sa impostare come pochi altri”. Dopodiché andiamo dritti al nocciolo della questione: domenica è arrivata una vittoria pesante come un macigno, peraltro con un tuo assist… “Era molto importante uscire dal Boschi con un risultato positivo, la squadra ha dimostrato carattere conquistando i tre punti al termine di una partita complicata. Il lancio per Barnini? E’ successo tutto nel giro di pochi secondi, ho raccolto la spizzata di un avversario e quando ho alzato la testa Niccolò si stava già involando verso la porta. Sono felice per il risultato e per la prova che abbiamo offerto”.

(credits: John C.)

Vent’anni da compiere a maggio ed una garra degna dei giocatori più consumati della categoria: Alessio Giusti non è tipo da delegare quando si tratta di prendersi le responsabilità, tanto meno per dare giudizi sull’operato di un guru come Armando Traversa… “Mi è piaciuto subito, fin dal primo istante,” la chiosa del mediano biancoamaranto, che aggiunge “Il mister ha una mentalità molto forte ed è riuscito in pochi giorni a dare un’impronta alla squadra ed a trasmettere la giusta cattiveria in un momento particolarmente delicato della stagione. Personalmente sposo in pieno la sua idea di gioco e mi auguro che il suo arrivo in panchina coincida con l’inizio di un progetto a lungo termine”. Quanto è difficile guadagnarsi una maglia da titolare in una squadra composta per lo più da coetanei? “Sono abituato a lottare, l’ho sempre fatto sin dal settore giovanile e lo faccio oggi che devo migliorarmi allenamento dopo allenamento per meritarmi un posto tra gli undici. Nel calcio non c’è niente di scontato, ho avuto la fortuna di giocare in Eccellenza ma posso dirti che anche la Promozione è molto difficile. L’Armando Picchi di quest’anno paga molto l’inesperienza e la classifica ne è una chiara dimostrazione, ciò non toglie che ognuno di noi debba sentire dentro il bisogno di dimostrare ai compagni ed alla città di Livorno di meritare la categoria al di là della carta di identità”. A proposito di esperienza, qual è il giocatore dal quale stai cercando di imparare di più? “Senza ombra di dubbio Dario Milianti, un giocatore fantastico che ha alle spalle una carriera meravigliosa: grazie a lui sto crescendo sempre di più, è un capitano vero sia dentro che fuori dal campo”.

Dario Milianti, capitano dell’Armando Picchi

Il successo ottenuto nell’ultimo weekend ha interrotto la serie di quattro sconfitte consecutive che avevano fortemente minato le certezze della dirigenza livornese, tanto da arrivare alla decisione di chiamare in causa mister Traversa per provare a portare a termine una missione nata tra mille difficoltà ma che, in ogni caso, sta portando in dote un terzultimo posto che garantirebbe all’Armando Picchi l’accesso al purgatorio dei playout. Di fronte ancora sette gare, alcune delle quali contro dirette concorrenti per un posto nel prossimo campionato di Promozione: una salvezza possibile? “Tutto è possibile finché la matematica non ci condanna, dobbiamo affrontare una partita alla volta come se fosse una finale e non abbiamo niente da invidiare a tante delle altre formazioni. Allo stesso modo è importante preparare ogni gara lavorando su noi stessi prim’ancora che in base all’avversario di turno”. A proposito, domenica c’è da vendicare lo 0-2 con l’Urbino Taccola“Mi aspetto una partita dove daremo il massimo a prescindere da chi avremo di fronte, vogliamo fare bottino pieno di fronte al nostro pubblico e per questo avremo bisogno di tutto il supporto possibile”. All’assalto.

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Cover: John C.

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